SPAZIO E TEMPO TRA ARTE E FOTOGRAFIA 
Le componenti spazio temporali, fino ai primi anni del Novecento, venivano considerate come due elementi che potevano essere descritte solamente in modo oggettivo. La rivoluzione avvenne con Albert Einstein tra il 1905 e il 1915. In questi anni venne formulata la teoria della relatività che cambiò drasticamente il modo comune di pensare. Centrale divenne, da quel momento in poi, il punto di vista di colui che osserva la realtà. Questo significa che quello che vediamo in un oggetto, in un evento o in una qualsiasi situazione è sempre relativo al punto di vista da cui lo si osserva. Nulla da quel momento è stato più assoluto. Questa novità nel campo della fisica coinvolgerà molti altri ambiti che all’apparenza potrebbero sembrare lontani dal mondo della scienza. Tra questi vi è sicuramente il mondo dell’arte che fin dall’inizio della rivoluzione del pensiero ha appreso, studiato e applicato la teoria della relatività nelle opere e sulle proprie tele. Per la componente Spazio era già stata trovata, nel Quattrocento, una modalità efficace di rappresentazione quel è la prospettiva. L’artista si servì, e si serve tutt’ora, della prospettiva per poter rappresentare la realtà cosi come essa appare ai suoi occhi e renderla sulla tela in modo tridimensionale. Per la componente del Tempo non si era ancora presentata la necessità di rappresentarla su una tela bidimensionale. Pablo Picasso, con la sua opera Les demoiselles d’Avignon del 1907, fu il primo che inserì il tempo all’interno di un opera pittorica. Qui diventa fondamentale il punto di vista dell’osservatore e le varie sfaccettature spazio temporali che ne derivano. Picasso, apportando questa rivoluzione nel mondo dell’arte, rende quindi possibile al fruitore dell’opera l’osservazione simultanea della realtà in un determinato lasso di tempo. Quello che è stato fatto da Picasso ad inizio Novecento può essere applicato anche all’arte fotografica. In questo senso la componente spaziale sarà caratterizzata da una determinata prospettiva e quella temporale si preoccuperà di garantire la visione simultanea della realtà da più punti di vista. Lo scopo di questo progetto fotografico sarà quindi quello di mostrare la città di Milano secondo i criteri che caratterizzarono l’arte del pittore catalano. La scelta di questo scenario è data dal fatto che questa città è spesso rappresentata dai numerosi turisti sempre dallo stesso punto di vista e rare sono le immagini che mostrano le varie sfaccettature dei luoghi iconici di Milano. Il progetto prenderà la forma di una serie di dittici fotografici: le fotografie “spazio” saranno caratterizzate dalla predominanza della prospettiva; le fotografie “tempo” saranno immagini realizzate con una macchina fotografica pinhole che permetterà di osservare più angolazioni dello stesso edificio. La componente temporale sarà inoltre sottolineata dal mezzo utilizzato per realizzare l’immagine: la tecnica pinhole implica tempi di esposizione più lunghi rispetto ad una normale macchina fotografica e questo sottolinea ulteriormente la componente temporale all’interno dell’opera. Spazio e tempo sono entrati quindi di diritto nel mondo dell’arte e della fotografia. 
I dittici sono esposti dal 29 maggio 2021 al 27 giugno 2021 presso Villa Pomini a Castellanza (VA) durante il Festival Fotografico Europeo. Il progetto "Spazio e tempo tra arte e fotografia" fa parte della mostra collettiva di ex alunni dell'Istituto Italiano di Fotografia "Paesaggi di Silenzi" a cura di Erminio Annunzi. 
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